Come si crea un sito web di successo
La scelta di un buon nome per il dominio aiuta sicuramente il posizionamento del sito che si vuole realizzare, questo perché i motori di ricerca guardano anche qui se sono presenti le parole chiave che vengono immesse dai navigatori.
La situazione ideale sarebbe avere siti composti da una sola pagina con un nome di dominio composto dalla parola chiave trattata nella pagina stessa, non è vero.
E’ ovvio che questa è una situazione poco percorribile a meno che l’obiettivo non sia presentare un qualcosa attraverso un minisito, che è appunto un sito composto da una sola pagina, allora in questo caso avere più siti diversi con nomi di dominio diversi composti dalla parola chiave principale sono sicuramente un vantaggio.
L’esempio più classico di queste tipologie di siti e nomi di dominio sono quelli per la vendita di Ebook, Corsi, Guide multimediale oppure per iscrizioni a newsletter particolari e cose simili.
Basta andare su Google e cercare “ebook formazione” oppure “corsi formazione online” per trovare minisiti e capire cosa sto dicendo.
Tornando alla scelta del nome di dominio, spesso le aziende scelgono come dominio il nome dell’azienda solo per una questione di coerenza storica non rendendosi conto che il dominio deve essere qualcosa che gli utenti possono ricordare e che deve indicare fin dal nome ciò di cosa tratta.
Faccio un esempio per capirci, immaginiamo la ditta PincoPallino Srl che produce pavimenti laminati, stando alla coerenza storica questa azienda andrebbe ad esempio a scegliere www.pincopallino.it, stando invece alla buona logica di scegliere un nome coerente con ciò che è l’attività principale dell’aziende il nome del dominio potrebbe essere www.pavimenti-laminati.it.
E’ facile capire come il primo nome dia solo l’indicazione dell’azienda che potrebbe fare qualsiasi cosa, il secondo nome invece da già indicazione di cosa i navigatori possono trovare all’interno del sito, a me piace definire che ogni dominio deve essere parlante, deve “dire” ciò che si trova al suo interno.
Come si definisce la struttura del sito, che nomi dare a pagine e cartelle
Andare a definire la giusta nomenclatura e struttura di cartelle e pagine del sito che dobbiamo posizionare è essenziale per trasferire importanza tra i vari contenuti.
I motori di ricerca come Google danno parecchia rilevanza ad una buona suddivisione degli argomenti, cosa che è realizzabile solo con una buona organizzazione in file e cartelle.
Ragioniamo su queste due considerazioni:
- Le cartelle sono dei contenitori di argomenti
- I file o pagine sono gli argomenti all’interno dei contenitori
Come posso suddividere e nominare i contenitori e gli argomenti?
Partiamo dalla considerazione sulla selezione delle migliori parole chiave, una volta fatta la scelta e organizzati i termini si deve avere un’insieme di gruppi di argomenti.
Questi gruppi di argomenti li possiamo considerare i nostri contenitori, lo sviluppo delle parole chiave all’interno dei gruppi sono gli argomenti all’interno dei nostri contenitori.
Iniziamo quindi a creare una struttura di cartelle che abbiano come nome le parole chiave principali, le radici del nostro gruppo di argomenti, facciamo un’esempio concreto riprendendo l’esempio della ditta Pinco Pallino che produce pavimenti di vario tipo.
Immaginiamo di avere un gruppo di argomenti nominato “Produzione pavimenti” ed all’interno una serie di parole chiave come “produzione pavimenti legno”, “produzione pavimenti laminati”, “produzione pavimenti ceramica”, questi saranno i nostri argomenti, come andremo a nominare la cartella e le pagine all’interno della cartella?
La cartella prenderà semplicemente il nome “produzione-pavimenti”.
All’interno di questa verranno create tre pagine per gli argomenti specifici:
- laminati.html
- ceramica.html
- legno.html
Ho dato l’indicazione .html che è una delle estensioni standard per le pagine web.
In questo modo, impotizzando che il dominio dell’azienda sia www.pincopallino.it le pagine saranno raggiungibili a questi indirizzi:
- www.pincopallino.it/produzione-pavimenti/laminati.html
- www.pincopallino.it/produzione-pavimenti/ceramica.html
- www.pincopallino.it/produzione-pavimenti/legno.html
Come vedi con una nomenclatura del genere è facile capire per l’utente cosa viene trattato in ogni pagina del sito e di pari passo il motore di ricerca darà maggiore valore ad una struttura simile in quanto c’è una buona suddivisione e spalmatura degli argomenti e di conseguenza darà maggiore importanza e un migliore posizionamento.
Si sarebbe potuta definire anche una suddivisione senza l’uso delle cartelle, i nomi dei file sarebbero stati altrettano “parlanti”, ma l’organizzazione dei contenuti non sarebbe stata delle migliori perché tutti gli argomenti sarebbero stati visti su un unico livello, mentre uns distribuzione su più livelli permette una migliore semplicità di fruizione e di catalogazione.
Riprendendo l’esempio precedente la soluzione senza cartelle sarebbe stata:
- www.pincopallino.it/produzione-pavimenti-laminati.html
- www.pincopallino.it/produzione-pavimenti-ceramica.html
- www.pincopallino.it/produzione-pavimenti-legno.html
Questa soluzione non è errata, ma personalmente non la uso perché ha una pessima organizzazione dei vari argomenti, pensa se invece di 3 pagine ce ne fossero 100 di diversi argomenti, l’organizzazione e l’importanza dei contenuti sarebbe distribuita in modo molto confuso.
Viceversa l’organizzazione in cartella con la giusta nomenclatura permette una migliore distribuzione dell’importanza e del cosidetto ranking cioè il passaggio di valore da una pagina all’altra, inoltre la struttura a cartelle è di norma molto ben vista dalle logiche dei motori di ricerca.
Come si creano il layout e gli elementi grafici
La grafica di un sito è molto importante è ciò che gli utenti vedono insieme al contenuto, ma non è ciò che i navigatori cercano, questa considerazione è alla base della realizzazione di un buon sito internet che possa avere successo sia come posizionamento che come generazione di conversioni.
Quando un utente cerca qualcosa attraverso un motore di ricerca vuole trovare delle informazioni, nella maggior parte dei casi testuali, che soddisfino la sua sete di risposte.
Se un sito è composto da in gran parte da elementi grafici e da pochi contenuti testuali parte con il piede sbagliato, questo è spesso l’errore commesso dai grafici creativi che pensano prevalentemente all’impatto visivo e non all’impatto comunicativo ed informativo.
Dopo questa premessa provate a pensare ai due siti più visti e navigati sulla faccia della terra, Facebook e Google, come potete capire fin da subito gli elementi grafici sono ridotti al minimo indispensabile o addirittura sono quasi assenti, tutto è concentrato sul contenuto.
Non per questo bisogna rinunciare all’appeal grafico, bisogna solo trovare il giusto compromesso e ragionare per creare un layout creativo che porti alla migliore presentazione dei contenuti ed alla stimolazione degli utenti a convertire la presenza sul sito in azione concreta.
Inizio col dire cosa è meglio evitare, tolte queste cose si capisce cosa si può fare:
- Evitare di realizzare siti completamente in Flash, le animazioni sono belle ma i motori di ricerca così come gli utenti non le amano perché prima di dare le informazioni fanno qualcosa di “spettacolare”.
- Evitare di creare gli contenuti informativi come elementi grafici, un esempio la creazione di menù di navigazione in grafica solo per usare caratteri belli, i motori di ricerca seguono molto più volentieri un menù di navigazione testuale che uno fatto in grafica e di conseguenza è più facile che indicizzino le pagine del sito.
- Evitare di creare elementi grafici con un peso troppo elevato, ogni immagine deve sempre essere ottimizzate ed avere un giusto compromesso tra qualità e peso, la velocità di caricamento di una pagina è fondamentale per la migliore indicizzazione.
- Non creare elementi grafici enormi, ma se possibile spezzarli in elementi grafici distinti, dieci elementi grafici che pesano 1 si caricano molto più velocemente di un elemento grafico che pesa 10.
Questi sono secondo me gli aspetti essenziali da evitare quando si crea un sito, vediamo ora quali sono gli aspetti da utilizzare assolutamente:
- Creare elementi grafici, pulsanti soprattutto, che spingano all’azione ad esempio un pulsante acquista ora con il classico carrello, pulsanti grafici che chiedano all’utente di iscriversi ad una newsletter, sono gli unici elementi di navigazione che consiglio di creare graficamente così da creare motivazione.
- Creare sempre elementi grafici di piccole dimensioni ed ottimizzarli per la visualizzazione all’interno delle pagine web.
- Tutto ciò che è realizzabile con il classico testo non realizzarlo in grafica sempre per il fatto che i motori di ricerca, ma soprattutto gli utenti amano il testo e le informazioni.
Seguendo queste poche regole si riescono a creare delle grafiche comunque accattivanti ma che allo stesso tempo consentano di mantenere tutti i crismi per ottenere un buon posizionamento.
Ottimizzazione del sito, quali tag html usare
Un altro degli aspetti fondamentali su cui soffermarsi per ottenere il buon posizionamento di un sito internet è la struttura del codice HTML che viene realizzato, specialmente è utile capire quali tag usare e come usarli.
L’HMTL è un linguaggio di definizione, permette cioè di definire la struttura dei contenuti delle nostre pagine è un pò come scrivere un articolo, con i tag html andiamo a definire tutte le parti del nostro contenuto, ovviamente l’html ci permette di fare molto di più.
Prima della nascita dei fogli di stile (CSS), che hanno permesso di riorganizzare molto più facilmente il layout dei siti web, per la definizione della struttura delle pagine di un sito venivano utilizzati tag html non appropriati, per chi sa cosa dico molto spesso il layout veniva definito con l’uso delle tabelle andando a creare strutture nidificate molto complesse ed elaborate.
Questo si traduceva in un solo risultato, le pagine erano molto pesanti e lente da caricare in quanto elaborare le tabelle e dare il layout finale costava parecchio tempo.
Con l’avvento dei CSS tutto è cambiato ed i tag html hanno ripreso ad essere utilizzati per quello che sono stati creati, quindi i blocchi servono per il layout e le tabelle servono per mostrare appunto elenchi tabellari come listini e simili.
Ma come è possibile definire una buona struttura per le pagine del sito per essere sicuri che sia ben vista dai motori di ricerca?
La risposta è semplice, usare pochi tag, ma usare quelli giusti.
Come dicevo il layout va definito grazie all’uso dei DIV o blocchi che sono contenitori di informazioni e tag e possono essere posizionati liberamente all’interno della pagina grazie all’uso dei fogli di stile.
Una volta definita la struttura con i vari DIV, che possono essere annidati per ottenere strutture più organizzate ma molto più semplici rispetto alla creazione dello stesso layout con tabelle, in ognuno di essi vanno inseriti i vari contenuti.
Ogni contenuto deve essere composto da una parte di intestazione, la parte descrittiva che può essere divisa in diversi elementi ed i contenuti grafici.
I contenuti testuali possono essere a loro volta formattati per dare una maggiore enfasi indicandoli in grassetto, corsivo oppure sottolineato.
Da queste indicazioni la lista dei possibili tag da utilizzare nelle pagine si riducono notevolmente, nella realizzazione dei siti io uso essenzialmente questi:
- Div: per il layout
- h1…h3: per le intestazioni (titoli e sottotitoli, titoli di sezioni)
- p: paragrafi di testo
- b, strong, u, em, i: per l’enfasi del testo
- img: per gli elementi grafici
- a: per i collegamenti tra le pagine o a siti esterni
- table: per mostrare elementi tabellari
Oltre a questi elementi di definizione del contenuto difficilmente ne vado ad usare altri, con questi è possibile andare a creare al meglio le pagine del sito.
Di notevole importanza sono gli elementi di intestazione H1…H3 (si può arrivare sino ad H6 ma non ha senso), in questi tag solitamente è necessario citare i riferimenti ai titoli delle sezioni che sono poi gli elementi che appaiono in primo piano ai navigatori.
Questi elementi riguardano la struttura e di come vengono visualizzati i contenuti, esistono poi dei tag che non fanno parte della visualizzazione ma permettono di definire elementi desrittivi sia per gli utenti che per i motori di ricerca e sono i meta tag-
Il più importante di tutti è il meta tag TITLE che rappresenta il titolo della pagina, il contenuto di questo tag è quello che appare quando effettuiamo una ricerca in Google è quello che appare nella barra blu in alto del programma di navigazione, è il primo elemento che gli utenti vedono, di conseguenza utilizzare al meglio questo tag è il punto di partenza fondamentale.
L’altro meta tag, meno importante, è il meta Description, usato esclusivamente per dare ai motori di ricerca una breve descrizione sui contenuti presenti nella pagina.
Sia il tag Title che il tag Description devono essere unici ed originali, devono contenere le parole chiave attinenti al contenuto della pagina.
Quando si valorizzano questi tag bisogna sempre pensare agli utenti e mai esagerare, il tag Title non deve superare i 65/70 caratteri mentre per il tag Description meglio non andare oltre i 200, anche perché se si fanno descrizioni più lunghe i motori di ricerca le tagliano.
Seguendo queste linee guida sull’uso dei tag si definisce una struttura perfetta per ottenere un buon posizionamento grazie alla leggerezza delle pagine e dalla giusta rilevanza data ad ogni contenuto.
Come si scrivono contenuti adatti e originali
Scrivere per un sito web di successo è una delle attività più lunghe e complesse da svolgere durante la realizzazione dell’attività di posizionamento.
I contenuti sono il cuore pulsante del sito, buone informazioni permettono di attrare i navigatori, di farli tornare sul sito e di poter essere condivisi creando la popolarità. Permettono inoltre di stimolare e generara la motivazione per compiere delle azioni.
Scrivere per il posizionamento del sito consiste nel partire dalle parole chiave prescelte, debitamente suddivise per argomenti, ed andare a creare contenuti pertinenti originali ed unici che diano le informazioni in modo chiaro e semplice senza perdersi in troppe chiacchiere.
Ogni contenuto deve avere almeno un titolo riassuntivo, al cui interno deve essere inserita la parola chiave principale o un suo sinonimo, ed il testo esplicativo in cui devono essere distribuite le varie parole chiave di approfondimento con i vari sinonimi.
Per l’inserimento delle parole chiave all’interno del testo ci sono solo poche regole da seguire:
- cercare di non esagerare con le ripetizione
- distribuire le parole chiave nel testo in modo che siano armoniche con il contenuto
- cercare sempre di creare testi chiari e semplici che vadano diretti al cuore dell’argomento.
- scrivere per gli utenti e non per i motori di ricerca.
Per poter soddisfare queste regole è necessario conoscere per bene l’argomento che si sta trattando, chi si occupa di posizionamento ovviamente non può essere un tuttologo, per poter quindi reperire informazioni sull’argomento che si sta trattando le possibilità sono due:
- Lavorare in sinergia con il cliente facendo istruire e spiegare il più possibile l’attività svolta
- Utilizzare internet per recuperare informazioni, analizzando blog, forum, siti della concorrenza guide online o siti wiki (enciclopedie online)
In questo modo si riesce a creare una cultura adatta per la stesura di ottimi contenuti da utilizzare per il posizionamento, questo bagaglio poi può essere utilizzato per altri clienti con argomenti attinenti.
Quando scrivo contenuti per i siti da posizionare utilizzo sempre uno “schema” di stesura dei contenuti denominato AIDA, è un’acronimo che sta per Attenzione, Informazione, Dettaglio, Azione, sono le quattro fasi fondamentali che deve stimolare un testo.
Un testo deve inizialmente catturare l’attenzione del navigatore con un titolo che dia fin da subito alcune degli elementi essenziali, il secondo passo è dare le informazioni che sono solo state accennate nel titolo, bisogna poi proseguire con tutti i dettagli specifici per portare poi l’utente a compiere l’azione con l’ausilio di pulsanti, elementi grafici, form di richiesta, in base all’azione richiesta.
Seguendo questi passi si è sicuri di creare ottimi contenuti che permetteranno oltre ad un buon posizionamento di generare sicuramente un buon numero di conversioni.
Come si crea la popolarità del sito
La popolarità di un sito la si può definire come il suo valore di importanza all’interno della rete di internet, più un sito è citato all’interno di altri siti, più utenti diffondo e condividono contenuti del sito in social network, blog e community, più il sito acquisisce valore e popolarità e di conseguenza un buon posizionamento.
Si può dire che la popolarità è uno dei fattori principali per ottenere un buon posizionamento, un sito fatto benissimo che rispetta tutte le regole, ma che non è popolare difficilmente sarà ben posizionato, anche se non è sempre così.
La popolarità si può creare oppure può essere creata automaticamente dai navigatori.
Nel primo caso chi si occupa del posizionamento diffonde i contenuti del sito all’interno di blog, directory, forum, siti di settore e siti che siano il più possibile attinenti con gli argomenti trattati, si deve sempre e comunque stare attenti a dove si propone il sito.
Verificare la qualità di chi da popolarità è sempre iportante un solo sito con scarsa qualità può portare a risultati negativi anche se altri siti con una buona qualità forniscono popolarità al sito.
Per definire una buona lista di siti in un cui andare a proporre il sito da posizionare le azioni da fare sono essenzialmente due:
- Usare i motori di ricerca cercando directory, blog, forum e siti attinenti
- Analizzare la concorrenza e verificare in quali siti sono inseriti
Per fare questa seconda analisi è necessario conoscere i cosidetti Back Link (collegamenti di ritorno al sito), uno strumento utile è fornito da Majestic SEO raggiungibile a questo indirizzo: http://www.majesticseo.com
Da qui è possibile analizzare i siti in cui i concorrenti sono stati inseriti e a nostra volta richiedere l’inserimento del sito da posizionare.
La creazione di popolarità in questo modo richiede tempo ed impegno, l’attività va realizzata quotidianamente e vanno monitorati i vari inserimenti per evitare che possano verificarsi problemi legati a perdite di qualità dei siti di segnalazione.
La popolarità può crearsi autonomamente se ciò che viene offerto dal sito risulta interessante ed i navigatori per questo motivo decidono di condividerlo con amici attraverso blog, citazioni, forum e social network, in questo modo grazie ai buoni contenuti la popolarità si crea da sola.
Questo modo è quello che consente di avere risultati ed ottenere una popolarità a lungo termine, l’essere riconosciuti come una fonte di valore su internet è per i motori di ricerca uno dei più importanti parametri di valutazione per dare un migliore posizionamento e una migliore visibilità.
Quindi è sempre bene curare nei minimi dettagli i contenuti del sito e fare in modo che si possano condividere facilmente e rapidamente.